Facciamo partire una playlist di Agnes Obel e vi introduciamo tra le stradine di campagna del nord.
Lei -non a caso danese- è bella, algida e sofisticata come la musica che scrive e come il paesaggio che vogliamo rivivere insieme.
Qualche dolce collina, distese verdi dove gli animali al pascolo sembrano statuine perfette di un presepe immaginario, un susseguirsi lento di case uniche e irripetibili dallo stile riconoscibile e una palette cromatica ridottissima ma sempre armonica.
Ma è davanti alle bancarelle improvvisate e home-made che il tandem fa tappa obbligata. Minimal con colore e tanta poesia.
Non sono rare in Danimarca, si possono trovare ogni giorno prodotti biologici che la famiglia produttrice ha a disposizione.
Prezzi modici e tanta onestà. E’ ovviamente self-service, anche il pagamento che viene solo suggerito da un’anonima cassetta nera, piena.
A.
Press “play” and a playlist of Agnes Obel will start, we’ll introduce you among the country street in the north of Europe.
The singer -not surprisingly Danish- is beautiful, icy and sophisticated as the music she writes and as the landscape that we want to show.
there are some gentle hill, green sweeps where grazing animals seem perfect for a crib and a slow succession of unique and unrepeatable houses with a recognizable style and a very small but always harmonious color palette.
But when the tandem meets a home-made stall, it has to stop and admire. Minimal but colorful and poetry everywhere.
this kind of stalls are not rare in Denmark, every day you can find different organic products that the owner family has.
Low prices and honesty. And of course it’s a self-service, like the payment that is only suggested by an anonymous black box.
A.
