INNOVATION, INTERVIEWS

INTERVIEW WITH BIOFABER, BIOINDUSTRY

25/11/2016
Biofaber materiali innovativi
https://www.itintandem.com/it/interview/interview-with-the-bioindustry-biofaber/

Biofaber is a young Apulian company founded in 2015, a symbol of willpower whose do not surrender to the crisis, but rather, trying to turn it into something positive, as ideas, for example. New ideas, trying to adapt to what the company offers but, at the same time, they want to disrupt, innovate.

From these assumptions originated the project “Green Skin” – a faux leather from bacterial origin totally eco-friendly – that in 2013 won the Start Cup Puglia for the section industrial and lays the foundation for this life-long dream of sustainable and productive industry. An industry which respects the territories in which it develops and which exploits in the right measure of its resources. It is the dawn of bio-industry, which follows along the road of social, ethical and environmental sustainbility without forget the economic one; that follows in fact the only way forward, that way of respect for the environment and its inhabitants.

A company, that of Biofaber, made of ideals of course, but made mainly by capable and determined people, who have managed to create something new by combining their different skills; thanks precisely to the concept of multidispiplinary, the company brought together professionals from very different paths: Mariangela Stoppa (CEO), a research and eco-designer, winner of Principi Attivi in 2012 with the “BioDesArt” project; Rossella Nisi, biotechnologist and researcher at the Department of Innovation Engineering, University of Salento; Carmelo Protopapa, medical, cosmetic surgeon and cosmetic surgery professor; Antonio Licciulli, lecturer and researcher at the Department of Innovation Engineering, University of Salento; Cretì Pasquale and Maria Concetta Martucci, technical collaborators research institutes of CNR IMM Lecce section; such a diverse team as united in pursuing goals and common project with tenacity.
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Biofaber è una giovane azienda pugliese nata nel 2015, simbolo della volontà di chi non si arrende alla crisi, ma che anzi, cerca di trasformarla in qualcosa di positivo, come le idee, ad esempio. Idee nuove, che cercano di adattarsi a quello che la società offre ma che, al contempo, vogliono sconvolgere, innovare.

Da questi presupposti ha origine il progetto “Green Skin“- una eco-pelle di origine batterica totalmente eco-friendly- che nel 2013 vince la Puglia Start Cup per la sezione industrial e che getta le basi per questo piccolo grande sogno di un’industria sostenibile e produttiva. Un’industria che rispetti i territori in cui si sviluppa e che sfrutti nella giusta misura le sue risorse. E’ l’alba della bio-industria, che segue insieme la strada della sostenibilità sociale, etica ed ambientale senza dimenticare quella economica; che segue in realtà l’unica strada percorribile, quella del rispetto dell’ambiente e di chi lo abita.

Un’impresa, quella di Biofaber, fatta di ideali sì, ma fatta soprattutto da persone capaci e determinate, che sono riuscite a creare qualcosa di nuovo combinando le loro diverse professionalità; grazie proprio al concetto di multidispiplinarietà, l’azienda ha riunito professionisti provenienti da percorsi molto diversi: Mariangela Stoppa (CEO), ricercatrice ed eco-designer, vincitrice di Principi Attivi nel 2012 con il progetto “BioDesArt“; Rossella Nisi, biotecnologa e ricercatrice presso il dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione, Università del Salento; Carmelo Protopapa, medico, chirurgo estetico e docente di chirurgia estetica; Antonio Licciulli, docente e ricercatore presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione, Università del Salento; Pasquale Cretì e Maria Concetta Martucci, collaboratori tecnici enti di ricerca del CNR IMM sezione di Lecce; un team tanto eterogeneo quanto unito nel perseguire con tenacia obiettivi e progetti comuni.

 

 

What struck me most of your business is the presence of very different skills within your team. How did you manage to create a working group that just not work, but that could be able at the same time to create something so innovative?

Quello che più mi ha colpito della vostra azienda è la presenza di professionalità molto diverse all’interno del vostro team. Come siete riusciti a dar vita ad un gruppo di lavoro che non solo funzionasse, ma che riuscisse al contempo a creare qualcosa di così innovativo ?

M.S. (CEO) – I like to think of our team in relation to our bacterial cellulose, which we are developing in two different processes: the more craft of sheets that are born and develop in an absolutely unique and unrepeatable way, and that instead of “pulp” that lend themselves more easily to industrial production. As for the various products derived from it, also we have different paths and skills, but they can – and indeed can – to coexist in a common idea of sustainable industry throughout the entire production process.

I consider myself very lucky to be surrounded by doctors and biologists: for me it is a great opportunity to be able to develop, thanks to their collaboration, a project that only with my skills I could not realize, but we all believe in it! Everyone follows his predisposition, but together we are trying to fulfill our life-long dream.

M.S.(CEO) – Mi piace pensare al nostro team in rapporto alla nostra cellulosa batterica, che stiamo sviluppando in due diverse lavorazioni: quella più artigianale dei fogli che nascono e si sviluppano in maniera assolutamente unica ed irripetibile e quello, invece, delle “polpe”, che si prestano facilmente alla produzione più industriale. Come per i diversi prodotti che ne derivano, anche noi abbiamo percorsi e competenze diverse, che però possono – e anzi riescono – a coesistere in un’idea comune di industria sostenibile lungo l’intero processo produttivo.

Mi ritengo molto fortunata ad essere circondata da medici e biologi: per me è una grande opportunità quella di poter sviluppare, grazie alla loro collaborazione, un progetto che solo con le mie competenze non avrei potuto realizzare, ma in cui tutti crediamo molto! Ognuno segue la sua predisposizione, ma insieme stiamo provando a realizzare il nostro piccolo grande sogno.

 

Biofaber intervista per itintandem

Bioindustry texture dettaglio

Biofaber intervista per itintandem

Materiali Biofaber texture – intervista per itintandem

An important aspect of your project is the concept of bio-industry. How much is difficult to find space within the Italian industrial landscape while maintaining the eco-sustainability that distinguishes your product?

Un aspetto importante del vostro progetto è il concetto di bio-industria. Quanto è difficile trovare spazio all’interno del panorama industriale italiano mantenendo l’eco-sostenibilità che contraddistingue il vostro prodotto?

M.S.(CEO) – What we have done from the beginning was to try to define the production processes that imitate those of nature, respecting the course of it. We have optimized the various crops, always starting from natural bacterial forms, and we were able to create an “ideal” that gave birth to a 100% pure cellulose. As I mentioned before, according to the different development of the culture we get different materials (hydrogels, sheets or powder), which allow us to create different products; for now we are focusing in part on medical applications and in part on the production of handicrafts. But the hard part comes now!

The integration problem in a defined industrial area is that basically for what we create does not exist yet. Let me explain: there are already many realities in Italy like our, many small bio-industries scattered throughout the territory; However, the concept of bio-industry implies that sustainability can not exist when it comes to large industrial companies. The weight of this new type of doing business, therefore, is not yet able to constitute an independent industrial type, also because it has no industrial processes suitable for its production.

Substantially we have a universe of new products and completely eco-friendly but are still forced to use their own processes of the “old” not environmentally sustainable industry. Our biggest challenge is this, to be able to in a productive and environmentally friendly way to define an industrial process that still does not exist; we are trying to build the way that we would like to go.

M.S.(CEO) – Quello che abbiamo fatto fin dall’inizio è stato cercare di definire dei processi produttivi che imitassero quelli della natura, rispettandone il corso. Abbiamo ottimizzato varie colture, partendo sempre da forme batteriche naturali, e siamo riusciti a crearne una “ideale” che desse vita ad una cellulosa pura al 100%. Come ho accennato prima, in base al diverso sviluppo della coltura otteniamo materiali diversi (idrogel, fogli o polvere), che ci permettono di creare diversi prodotti; per ora ci stiamo focalizzando in parte sulle applicazioni in ambito medicale ed in parte sulla produzione di manufatti artigianali. Ma la parte difficile viene adesso!

Il problema dell’inserimento in un ambito industriale definito è che sostanzialmente per quello che creiamo noi ancora non esiste. Mi spiego meglio: in Italia esistono già moltissime realtà simili alla nostra, tante piccole bio-industrie disseminate per tutto il territorio; tuttavia lo stesso concetto di bio-industria implica una sostenibilità che non può esistere se si parla di grosse realtà industriali. Il peso di questo nuovo tipo di fare impresa, perciò, non è ancora in grado di costituire una tipologia industriale autonoma, anche perchè non ha processi industriali adatti alla sua produzione.

In sostanza abbiamo un universo di prodotti nuovi e completamente eco-friendly che però sono ancora costretti ad usare processi propri della “vecchia” industria non eco-sostenibile. La nostra sfida più grande è proprio questa, riuscire a definire in maniera produttiva ed ecologica un iter industriale che ancora non esiste; stiamo cercando di costruire man mano la strada che vorremmo percorrere.

 

We can say that today the textile industry is one of the areas in which new technologies can find a breeding ground and often unexplored. But you are gone further, combining technological research with the social and respect of territorial resources. What are your future plans?

Si può dire che oggi l’industria tessile sia uno dei settori in cui le nuove tecnologie trovano un terreno fertile e spesso inesplorato. Voi però siete andati oltre, unendo la ricerca tecnologica a quella sociale e di rispetto delle risorse territoriali. Quali sono i vostri progetti futuri?

M.S.(CEO) – In the future we would like to spread our idea of bio-industry. One of the objectives that we set from the beginning is the territorial integration: sustainability comes also (and especially) from what and in which extent we can use what our area offers, and our country has territories with immense resources and very different depending on the area in which we find ourselves.

We would like to integrate the agro-food world with that of design, the biomedical and cosmetic, so as to provide the possibility to anyone to use the bacterial cellulose in a different way according to the type of production, sector or territory. The time for this to happen, as you can imagine, though, are long; it is a hard road, but we are trained!

In the meantime, we are focusing in particular on those types of product that is far better suited to working: on the one hand in the bio-medical sector, the other in the processing of cellulose into sheets; in the latter case we are experiencing both in the creation of more handmade artifacts – in which the biological nature of the material creates examples unplayable and never the same – both in the processing of a “pulp” of cellulose, which because of its semi-dense state promises ideal performance in real industrial production. We’ll see! However, for the future, we hope that many others, like us, understand the importance of respecting the
environment in which we live, but above all that they understand how also ecology and social and ethics sustainability can be productive if applied and developed in the right way.

M.S.(CEO) – In futuro ci piacerebbe diffondere la nostra idea di bio-industria. Uno degli obiettivi che ci siamo posti sin dal principio è quello dell’integrazione territoriale: la sostenibilità deriva anche (e soprattutto) da come e in che misura riusciamo ad utilizzare ciò che il nostro territorio offre, ed il nostro paese ha territori con risorse immense e diversissime in base alla zona in cui ci troviamo.

Vorremmo integrare il mondo agro-alimentare con quello del design, del biomedicale e del cosmetico, in maniera da fornire la possibilità a chiunque di utilizzare la cellulosa batterica in maniera differente in base al tipo di produzione, di settore o di territorio. I tempi perchè questo accada, come si può immaginare, però, sono lunghi; è una strada faticosa, ma noi siamo allenati!

Nel frattempo ci stiamo concentrando in particolare su quei tipi di prodotto che fin’ora si prestano meglio alle lavorazioni: da un lato nel settore del bio-medicale, dall’altro nel perfezionamento della cellulosa in fogli; in quest’ultimo caso stiamo sperimentando sia nella creazione di manufatti più artigianali – nei quali la natura biologica del materiale crea esempi non riproducibili e mai uguali – sia nel perfezionamento di una “polpa” di cellulosa, che proprio per il suo stato semi- denso promette performance ideali nella vera e propria produzione industriale. Staremo a vedere! Ad ogni modo, per il futuro, ci auguriamo che tanti altri, come noi, capiscano l’importanza del rispetto dell’ambiente in cui viviamo, ma soprattutto che capiscano quanto anche l’ecologia e la sostenibilità sociale ed etica possano risultare produttive se applicate e sviluppate nel modo giusto.

 

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