Contemporary Archetypes é l’esposizione che mette in relazione gli artisti contemporanei ospitati nel borgo di Lajatico con l’eredità culturale tramandataci nel tempo.
Il passato che non può passare, un presente già futuribile, un’enigma secolare ancora non risolto: “siamo ancora nani sulle spalle dei giganti?”
Questo è il quesito che sottende a “Contemporary Archetypes”, un percorso che vuole indagare il rapporto esistente tra gli artisti Alex Folla, Giovanni Balderi, Angelo Marinelli, Vittoria Regina, Matteo Basilé e l’eredità culturale tramandata dai nostri progenitori.
L’evento, a cura di Matteo Graniti con critica di Pietro Quattriglia Venneri, è visitabile fino al 30 Settembre nel meraviglioso borgo di Lajatico (PI), oggi più che mai interprete della contemporaneità grazie al Teatro del Silenzio, un luogo magico dove ogni anno si esibisce la star di “casa” Andrea Bocelli in un concerto che richiama spettatori da ogni parte del mondo.
In una terra devota e segnata dalle immortali esperienze scultoree classiche, il nostro cammino non poteva che iniziare dall’osservazione delle volumetrie lineari dinamiche, essenziali di Giovanni Balderi, che con le sue Veneri marmoree di estrema iconicità ricerca la sintesi tra immagine sacra e idea primordiale.
L’obbligato passaggio è legato alla produzione pittorica di Alex Folla che da atmosfere gotiche ci trasporta nell’inquietudine barocca che fu tipica dell’avventura di Caravaggio. Tra le sue opere, “The Judgments of the birds” è certamente la più rappresentativa del concetto sopra espresso, con le architetture gotiche in foglia d’oro dimora di un Dio irrequieto (l’artista) in procinto di giudicare tucani e fenicotteri.
La conclusione dei primi due elementi si trova negli scatti fotografici di Matteo Basilé, Angelo Marinelli e Vittoria Regina, che muovendosi in un’indagine artistica figlia della contemporaneità, attingono ad una fonte antica di ispirazione che in alcuni casi sfiora il Surrealismo. L’inquietudine è ancora protagonista nelle opere di Matteo Basilé dove le figure rigorosamente su sfondo nero si caricano di aurea mistica, e se Vittoria Regina con i suoi autoritratti in formato ovale richiama continuamente al concetto di Vanitas, Angelo Marinelli ingabbia i suoi personaggi spostando l’indagine sulla tematica socio-antropologica di “confine” mentale.
Ecco come si spiega Contemporary Archetypes a Lajatico, con l’archetipo interpretato proprio come Jung lo intendeva, ovvero un patrimonio collettivo tramandato geneticamente dai nostri avi che a sua volta viene interpretato e filtrato da questi grandi artisti contemporanei in un contesto trasudante storia e cultura millenaria.
N-STRUCTURE BY ANGELO MARINELLI
The Judgments of the birds by Alex Folla
Il bacio by Giovanni Balderei